Una vita spericolata
martedì 26 luglio 2016
L’artrite reumatoide si combatte anche a tavola e con uno stile di vita sano.
Alla larga dal fumo e dagli eccessi alimentari: l’ideale è seguire la dieta mediterranea e fare esercizio, appena i sintomi migliorano, per conservare mobilità e tono muscolare.
I numerosi studi sull'importanza dello stile di vita nell'evoluzione dell'artrite reumatoide indicano che, infatti, una corretta alimentazione può senz'altro aiutare a combatterla, anche se non la previene.
Il fumo invece è un acerrimo nemico, soprattutto se è presente una predisposizione genetica a sviluppare questa malattia infiammatoria su base autoimmune che, in Italia, colpisce circa 300mila persone.
Molta frutta e verdura, pochi grassi
Purtroppo non esiste un alimento miracoloso in grado di prevenire l’artrite reumatoide.
«...ci sono evidenze che una dieta ricca di frutta e verdura, povera di grassi e in cui si privilegia il pesce alla carne e l’olio d’oliva come condimento (praticamente la dieta mediterranea), abbia un blando effetto antinfiammatorio, con ricadute positive sulla malattia. Ma seguire una dieta corretta ed equilibrata è importante anche per altri motivi. Orami è chiaro che le persone che soffrono di artrite reumatoide hanno più possibilità di andare incontro a malattie cardiovascolari rispetto alla popolazione generale. L’artrite reumatoide è un fattore di rischio per il cuore per cui occorre mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili, compresi quelli alimentari, per contrastare l’ipertensione, il colesterolo alto e il diabete. Il che significa ridurre innanzitutto il consumo di sale, grassi animali e zuccheri.»
I rischi dell’obesità
Un altro aspetto che bisogna tenere presente quando si parla di alimentazione e artrite reumatoide è quello dell’obesità. L’obesità aumenta l’infiammazione e rende più difficile la terapia dell’artrite con i farmaci che abbiamo a disposizione. Quindi se chi è in sovrappeso dimagrisce si hanno benefici anche sulla malattia, senza contare che l’obesità è un ulteriore fattore di rischio per la salute cardiovascolare.
Ci sono cibi da bandire? Non in modo assoluto. In rari casi può accadere che l’assunzione di un alimento a cui si è intolleranti comporti, oltre a qualche fastidio intestinale, anche un peggioramento dell’artrite. In queste circostanze è spesso il paziente stesso che si accorge dell’associazione e quindi tende a evitare il cibo incriminato che, verosimilmente, crea uno stimolo per il sistema immunitario, riacutizzando l’artrite.
Niente sigarette
Il fumo è un fattore di rischio importante per l’artrite reumatoide in soggetti predisposti a sviluppare la malattia, che sono circa il 70 per cento di coloro che si ammalano. In particolare si è visto che quando sono presenti sintomi suggestivi di un’artrite in forma iniziale (quella che si definisce preartrite), caratterizzata da piccoli
dolori che vanno e vengono, e gli
esami del sangue mostrano una positività al fattore reumatoide e agli anticorpi anti-proteine citrullinate, smettere di fumare può fare la differenza, contribuendo a ridurre notevolmente il rischio di sviluppare l’artrite reumatoide.
Attività fisica
E l’attività fisica aiuta? In fase acuta è da sconsigliare, ma appena l’infiammazione diminuisce e si inizia a stare meglio è utile mantenere il più possibile la mobilità e il trofismo dei muscoli con una moderata attività fisica.
Occorre però un’accortezza, quella di rispettare il dolore: se mentre si esegue un esercizio si avverte dolore, bisogna smettere, pena il rischio di peggiorare lo stato delle articolazioni.
Fonte: Corriere.it