Essere vegetariano aiuta a mantenere la linea?
martedì 7 febbraio 2017
Il vegetarianismo oggi sta diventando di tendenza ed è sempre più diffuso. Tuttavia, sul tema circola ancora molta disinformazione, sia da parte di chi lo pratica sia da parte di chi lo osteggia. Da vegetariani non ci si può esimere dal rispettare i fabbisogni di tutti i nutrienti per il nostro organismo; è quindi fondamentale che si conoscano bene le proprietà e i valori nutrizionali dei cibi per utilizzarli al meglio all'insegna di un'alimentazione bilanciata.
Essere vegetariani può essere d'aiuto per mantenere la linea, in quanto il consumo di alimenti come i legumi, indispensabili nella corretta e sana dieta vegetariana, associati a carboidrati complessi come i cereali a chicco, comporta un’assunzione maggiore di fibre, ideali per donare un maggior senso di sazietà e tenere bassi i livelli di glicemia, il “sensore” fisiologico che riattiva il bisogno di consumare alimenti ricchi di zuccheri.
In teoria, quindi, la scelta vegetariana dovrebbe corrispondere al mantenimento più semplice e naturale del proprio peso forma oppure, addirittura, a una diminuzione di peso se necessaria o auspicabile. Come in tutte le diete, ovviamente, è la varietà e il controllo delle quantità il vero segreto per mantenersi in forma.
Dato che il vegetarianismo non impedisce il consumo di alimenti ricchi di grassi come dolci e formaggi, il consiglio è quello di tenerne sotto controllo il consumo. È bene privilegiare quelli più freschi e leggeri rispetto a quelli stagionati più ricchi e calorici. Anche la frutta secca, fonte di molteplici nutrienti, va dosata in modo corretto perché molto calorica.
Una manciatina di mandorle, a esempio, costituiscono un ottimo spuntino a metà mattina o a metà pomeriggio, nonché una fonte preziosa di selenio e calcio, che hanno potere antiossidante e regolano il sistema immunitario e di magnesio. Bastano dieci, dodici mandorle. Anche il vegetariano deve seguire la moderazione, come chi non ha ancora optato per questa scelta alimentare e di salute.
Fonte
Fondazione Umberto Veronesi