La salute è sempre più digital
venerdì 14 settembre 2018
Un mal di testa o un improvviso dolore intercostale: per una diagnosi veloce c’è il dottor Web, al quale nell’ultimo anno si sono affidati ben due italiani su tre.
Quanto si utilizzano la rete e la tecnologia in campo sanitario
La maggior parte degli italiani (66%) si rivolge al web per cercare informazioni e consigli di autodiagnosi e per capire come affrontare una certa patologia; seguono, poi, coloro che cercano indicazioni sull’utilizzo dei farmaci (41%), così come sulle misure da adottare per prevenire l’insorgere di determinate problematiche (28%) o per informarsi sull’utilizzo degli integratori alimentari nella propria dieta (24%). Un italiano su cinque è pronto ad affermare che, in futuro, blog, forum e siti internet, spesso a cura di professionisti, potranno addirittura sostituire in buona parte la figura del medico tradizionale.
Questi parametri analizzano l’utilizzo del web in merito a questioni di salute, ma non indagano altri parametri come la fiducia che gli italiani ripongono in dottor Web o, per esempio, se ci sono patologie che emergono più frequentemente di altre nelle ricerche.
La sanità digitale
Qual è il vantaggio maggiore?
Per il 52% in vantaggio maggiore del web è la comodità, intesa soprattutto come risparmio di tempo: con il digitale, infatti, non c’è più la necessità di fare code o doversi recare fisicamente in una specifica sede. Tuttavia, gli italiani hanno individuato anche possibili svantaggi: il limite principale è l’esclusione degli utenti che non padroneggiano il digitale (45%), mentre uno su cinque lamenta l’assenza del contatto personale con professionisti e addetti in grado di dare istruzioni o risolvere problemi specifici.
App e dispositivi digitali indossabili
Si tratta di dispositivi come bracciali o orologi, che permettono di monitorare il proprio stato di salute. Gli italiani, ancora una volta, si dimostrano aperti all’innovazione: più di uno su due (55%), infatti, li considera un valido alleato del proprio benessere e si dice propenso ad utilizzarli. Di questi, il 47% li utilizzerebbe per monitorare i parametri vitali e fisici (come ad esempio, pressione, frequenza cardiaca), anche a scopo preventivo. Per il 37%, invece, la loro utilità risiede nel supportare lo svolgimento di un’attività fisica corretta e quindi di contrastare la sedentarietà. Solo il 27% li userebbe come promemoria per l’assunzione di farmaci.
Non tutti però sono d’accordo
Permane un 45% di italiani ancora piuttosto diffidente a riguardo. Le ragioni? Uno su tre (34%) li considera una spesa non necessaria, il 25% dichiara di non avere la costanza per utilizzarli in modo corretto, mentre il 24% non li ritiene affidabili, preferendo rivolgersi direttamente a un medico.
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Fonte: repubblica.it/salute